Molti pazienti dopo la diagnosi della malattia e durante il trattamento perdono interesse per il sesso. Ansia, depressione, dolore, difficoltà di comunicazione, una diversa percezione del proprio corpo, le preoccupazioni professionali ed economiche, la stanchezza incidono negativamente sulla voglia di dedicarsi all’attività sessuale. Molte persone - e magari tu sei uno di loro – si sentono a disagio o in imbarazzo a parlare di problemi legati al sesso con il medico. E qualche volta, i medici si sentono a disagio nel dare indicazioni o consigli. Ecco quali sono alcune cose da tenere a mente:
Ci si può “allontanare” dal partner
Anche quando si è fisicamente in grado di impegnarsi in un rapporto, ci possono essere problemi emotivi che toccano la vita sessuale. Ti chiederai: "Sono ancora desiderabile e attraente? Sono una persona menomata?". Può succedere che ti allontani dal tuo partner nel momento in cui hai più bisogno di un legame affettivo e della rassicurazione dell’intimità fisica. Tieni a mente che il tuo partner molto probabilmente ti aspetta.
Stanchezza, disagio e cambiamenti di personalità possono creare problemi di prestazioni
Anche se il desiderio rimane forte, le cure possono causare stanchezza e apatia. Potrebbero essere i sintomi del tumore stesso - convulsioni, nausea, mal di testa - che ti fanno esitare. Forse sei anche sensibile ai cambiamenti nelle vostre dinamiche relazionali: un partner che ti ha sempre assistito, per esempio, improvvisamente ha bisogno di essere curato.
Alcuni trattamenti influenzano la funzione sessuale
Le terapie che potresti ricevere - chirurgia, radioterapia, chemioterapia, farmaci - possono influenzare in modo significativo la funzione sessuale, rendendo il rapporto difficile o scomodo. Alcuni trattamenti possono causare la menopausa precoce nelle donne o impotenza - temporanea o, in alcuni casi, permanente - negli uomini. E' bene parlare con il medico o con un professionista qualificato delle tue preoccupazioni.
Non devi lottare da solo con i problemi di intimità
Il tuo livello di intimità fisica potrebbe benissimo cambiare a causa di una riduzione dell’autostima, di ansia da prestazione, o per gli effetti collaterali. Ma c’è modo per superare gli ostacoli e godere con soddisfazione dell'intimità. Parlane con il tuo partner, potreste scoprire che è possibile riconnettersi a livello emotivo e offrire comfort l'un l'altro con dei lunghi preliminari, con un massaggio, un bagno insieme, o semplicemente un abbraccio. E magari prendersi una pausa dal parlare della malattia o degli altri motivi di stress che stanno interessando la vostra vita di coppia.
Come influiscono le cure sulla mia fertilità?
Se sei negli anni fertili della vita, ti potrai chiedere come il trattamento potrà influenzare la capacità di generare un figlio in seguito. La risposta breve è "dipende". Il tipo di tumore al cervello che hai, la prognosi, l'età e il tipo specifico di farmaco chemioterapico che prendi possono influenzare la tua vita riproduttiva. Potresti parlarne con lo staff medico e uno specialista della fertilità. Loro possono aiutare coloro che vogliono mantenere la loro fertilità, se è possibile; se non è possibile, potresti considerare la fecondazione assistita, che permette di conservare sperma, uova o embrioni per un utilizzo successivo.
Se vuoi approfondire, una lettura utile è "Sessualità e cancro", un libretto della collana del Girasole edito dall'AIMAC.
È importante ricordare che le informazioni che presentiamo sono offerte per un orientamento generale e in nessun caso possono sostituire una consulenza medica specialistica. Se hai domande sui sintomi, la diagnostica o i trattamenti dei tumori del cervello ti preghiamo di contattare il tuo medico.