Fino a pochi decenni fa la carne era un bene di lusso, piuttosto caro e quindi riservato alle grandi occasioni. Poi la meccanizzazione dell’agricoltura e dell’allevamento hanno fatto crescere la produzione e scendere i prezzi, così le nostre abitudini alimentari sono cambiate in favore di un maggiore consumo di carni rosse (manzo, maiale e agnello) sia fresche che lavorate.
La raccomandazione del WCRF è di limitare il consumo di carni rosse a meno di 500 grammi per settimana e di evitare del tutto le carni lavorate.
La carne rossa comprende il manzo, il maiale, agnello e capretto - e cibi come hamburger, carne macinata, braciole di maiale e agnello arrosto.
Le carni lavorate sono quelle conservate mediante affumicatura, essicazione o salatura, o con l'aggiunta di conservanti. Ad esempio: prosciutto, bresaola, pancetta, e salumi, così come salsicce e hot dog. Hamburger e carni macinate sono inclusi nelle carni lavorate se sono stati conservati con sale o additivi chimici.
E’ noto che un’alimentazione ricca di carni rosse e povera di verdure, insieme al sovrappeso e alla sedentarietà, è associata ad una elevata incidenza dei tumori dell’intestino e del colon-retto. Diversi studi mostrano come il rischio aumenti del 30% per chi ne consuma grandi quantità. Ogni porzione quotidiana di 50 grammi di carni rosse aumenta il rischio di circa il 10%.
Gli effetti negativi per la salute dipendono in primis dalla ricchezza calorica della carne e i conseguenti effetti sul metabolismo e il sovrappeso. Inoltre la cottura a temperature elevate (>200°C) fa si che la creatinina presente nelle cellule muscolari si leghi agli amminoacidi delle proteine formando delle ammine eterocicliche (HCA) alcune delle quali sono cancerogene. Infine il ferro eminico contenuto nella carne genera radicali liberi e favorisce la formazione di composti N-nitroso, che aggrediscono il DNA. Senza parlare dei salumi che contengono nitriti che vengono trasformati in nitrosamine, che provocano mutazioni nel DNA.
Da cui le raccomandazioni tradotte in pratica:
- mangiare meno carni rosse, se possibile evitarle privilegiando le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio), il pesce (meglio pesce azzurro ricco di omega-3: sgombro, salmone, tonno, alici) e i legumi;
- eliminare le carni conservate;
- usare metodi di cottura dolci: no griglia, no forno ad alta temperatura, si stufato, si pentola a pressione.
È importante ricordare che le informazioni che presentiamo sono offerte per un orientamento generale e in nessun caso possono sostituire una consulenza medica specialistica. Se hai domande sui sintomi, la diagnostica o i trattamenti dei tumori del cervello ti preghiamo di contattare il tuo medico.