Un antidepressivo economico e ampiamente disponibile, la vortioxetina, si è dimostrato “inaspettatamente efficace” nel trattamento dei tumori cerebrali aggressivi, secondo uno studio pubblicato dagli scienziati dell'Università di Zurigo su Nature Medicine.
I ricercatori hanno utilizzato una nuova piattaforma di screening per testare 130 farmaci neuroattivi riproposti su campioni di tumore glioblastoma (GBM) freschi. Lo screening ha identificato l'antidepressivo vortioxetina come un promettente farmaco candidato per il GBM. Ulteriori test sui topi hanno dimostrato che la vortioxetina ha una “buona efficacia”, soprattutto in combinazione con i trattamenti standard come la chirurgia, la chemioterapia e le radiazioni.
Tuttavia, gli studiosi sconsigliano ai pazienti di provare il farmaco da soli senza la supervisione di un medico. Il farmaco è attualmente indicato come opzione per il trattamento della depressione più grave negli adulti la cui condizione ha risposto in modo inadeguato a due antidepressivi nell'ambito di un episodio di malattia attuale. Il professor Weller, professore all'Ospedale Universitario di Zurigo e direttore del Dipartimento di Neurologia, ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se il farmaco funziona negli esseri umani e quale sia la dose necessaria per combattere il tumore, per questo sono necessari ulteriori studi clinici. L'automedicazione sarebbe un rischio incalcolabile”.
Nell'ambito dello studio, i ricercatori hanno testato centinaia di altri farmaci esistenti in grado di attraversare questa barriera, come gli antidepressivi e i farmaci per il Parkinson. La vortioxetina, che costa circa 35 euro per una confezione da 28 compresse ed è conosciuta con il nome commerciale di Brintellix, si è dimostrata la più efficace tra tutti gli antidepressivi testati, hanno dichiarato i ricercatori.
Michael Weller ha dichiarato: “Il vantaggio della vortioxetina è che è sicura e molto conveniente. Poiché il farmaco è già stato approvato, non deve essere sottoposto a una complessa procedura di approvazione e potrebbe presto integrare la terapia standard per questo tumore cerebrale mortale”.