Tra i frutti rossi, le fragole, i mirtilli e i lamponi costituiscono eccezionali fonti di composti fitochimici antitumorali che interferiscono con i processi responsabili della crescita e della invasività delle cellule cancerose. I polifenoli delfinidina (fragola e lampone) o l’acido ellagico (mirtilli) impediscono la formazione di nuovi vasi sanguigni intorno al tumore (angiogenesi), privandoli di ossigeno e di sostanze nutritive.
Anche l’uva rossa (ricca in resveratrolo), le ciliegie (terpeni) e la melagrana sono frutti da considerare.
La quantità di mirtilli consigliata per inibire la progressione del cancro è di circa 100 grammi al giorno, ma un recente studio clinico indica che anche il consumo di una porzione a settimana riduce del 31% il rischio di tumore alla mammella ormono-indipendente nelle donne in menopausa. I mirtilli bloccano la trasformazione di preadipociti in adipociti maturi, riducendo l’accumulo di grasso e prevenendo lo sviluppo dell’obesità. Anche per questa via potrebbero avere un effetto benefico sulla riduzione del rischio di tumore.
L’acido ellagico (un tannino), ad esempio, stimola i meccanismi di espulsione delle sostanze tossiche e inibisce l’angiogenesi. Inoltre, le antocianidine e le proantocianidine (precursori delle antocianidine) favoriscono i meccanismi di apoptosi cellulare. I composti fitochimici dei frutti rossi riescono a raggiungere anche il colon dove vengono metabolizzati dalla flora batterica e potrebbero agire localmente per prevenire il cancro al colon.
Anche se ormai possiamo trovare i frutti rossi sui banchi del mercato in ogni stagione, il congelamento ne preserva l’integrità e il contenuto di composti fitochimici. Un suggerimento: mangiare frutti rossi a colazione, con latte di soia e cereali, oppure con macedonia di frutta.
È importante ricordare che le informazioni che presentiamo sono offerte per un orientamento generale e in nessun caso possono sostituire una consulenza medica specialistica. Se hai domande sui sintomi, la diagnostica o i trattamenti dei tumori del cervello ti preghiamo di contattare il tuo medico.