fbpx

Nuovo vaccino DCVax®-L contro il glioblastoma: dati incoraggianti

Uno studio, pubblicato su JAMA Oncology, ha mostrato che nei glioblastomi di nuova diagnosi, l'aggiunta di DCVax-L alla chemioterapia standard ha offerto ai pazienti in media quasi tre mesi di vita in più, rispetto alla sola terapia con temozolomide. I glioblastomi sono la forma più aggressiva di tumore al cervello negli adulti e hanno effetti devastanti per le persone affette, con un tempo medio di sopravvivenza di circa 12-18 mesi dalla diagnosi.
 
Cos'è DCVax-L?
È un tipo di immunoterapia noto come vaccino a cellule dendritiche. Sviluppato da Northwest Biotherapeutics, DCVax-L è un vaccino personalizzato prodotto dalle cellule dendritiche di ciascun paziente, un tipo di cellula che aiuta il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Il processo di produzione di questo vaccino richiede il prelievo di campioni di cellule tumorali durante l'intervento chirurgico e la loro conservazione congelati.  Poi viene effettuato un prelievo di sangue dal paziente e le cellule immunitarie vengono separate dal sangue ed esposte alle cellule tumorali; è attraverso questo processo che le cellule dendritiche imparano a riconoscere i marcatori e le proteine specifici associati alle cellule tumorali del paziente. Le cellule dendritiche "istruite" vengono quindi iniettate nuovamente nel paziente, dove continuano a reclutare e "insegnare" ad altre cellule immunitarie anticancro note come cellule T a viaggiare verso il sito del tumore e ad attaccare le cellule cancerose.
 
Come si è svolta la sperimentazione?
A seguito di risultati incoraggianti negli studi di fase I/II, nel 2007 è stato istituito uno studio internazionale di fase III, guidato dalla dott.ssa Linda Liau dell'Università della California, Los Angeles, che ha completato il reclutamento dei pazienti nel novembre 2017. Lo studio ha reclutato 331 pazienti, tra 18 e 70 anni, con glioblastoma di nuova diagnosi in oltre 90 ospedali nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Canada e in Germania, rendendolo uno dei più grandi studi di una terapia cellulare personalizzata.
Dopo l'intervento chirurgico, 232 pazienti sono stati randomizzati a ricevere DCVax-L più la terapia standard con temozolomide, mentre 99 pazienti hanno ricevuto placebo più temozolomide. Dopo la recidiva della malattia, tutti i pazienti che inizialmente ricevevano il placebo sono stati poi autorizzati a ricevere DCVax-L.
 
Cosa ha dimostrato la sperimentazione?
I risultati della sperimentazione clinica di fase III sono stati ora sottoposti a revisione paritaria, un processo mediante il quale altri esperti del settore rivedono il lavoro per garantire che sia scientificamente accurato. Lo studio ha rilevato che DCVax-L somministrato in combinazione con la chemioterapia con temozolomide ha offerto ai pazienti in media quasi tre mesi di vita in più, rispetto alla sola chemioterapia standard.
Lo studio ha anche rilevato che DCVax-L ha raddoppiato il tasso di sopravvivenza a cinque anni per il pazienti con un glioblastoma di nuova diagnosi, con il 13% dei pazienti vivi cinque anni dopo, rispetto al 5,7% nel gruppo di controllo che ha ricevuto la cura standard esistente.
Anche per i pazienti con glioblastoma ricorrente, i risultati sono stati promettenti con il raddoppio del tasso di sopravvivenza a 30 mesi, con l'11,1% dei pazienti vivi dopo 30 mesi, rispetto al 5,1% nel gruppo di controllo.
Inoltre, i risultati hanno mostrato che i pazienti che in genere hanno una sopravvivenza più scarsa a seguito di una diagnosi di glioblastoma, come gli anziani, oppure che hanno ricevuto una asportazione solo parziale del tumore oppore i pazienti con malattia ricorrente hanno mostrato maggiori benefici dal trattamento con DCVax-L.
Questa nuova opzione terapeutica si è anche dimostrata sicura per i pazienti e potrebbe essere utilizzata in combinazione con altri trattamenti per offrire ai pazienti una migliore possibilità di sopravvivenza. È anche non invasivo per il paziente e facile da somministrare per un medico, consiste in sei iniezioni nella parte superiore del braccio nel primo anno, e successivamente due volte l'anno per il mantenimento.
 
Cosa ne pensano gli esperti?
Medscape Medical News ha interpellato due esperti non coinvolti nello studio per un commento indipendente. "I dati sono convincenti e io sono un forte sostenitore della stimolazione del sistema immunitario del corpo per curare questi tumori", ha affermato Joseph C. Landolfi,  Capo Divisione, Neuro-Oncologia e Radiochirurgia presso JFK University Medical Center, Edison, New Jersey. "Qualsiasi miglioramento significativo della sopravvivenza per questa popolazione di pazienti è un vantaggio" Nel complesso, è un buon studio, ha detto. "Questa sarà un'altra opzione terapeutica per quei pazienti che hanno un glioblastoma di nuova diagnosi o ricorrente se dovesse ottenere l'approvazione", ha aggiunto.
Invece, Jonathan Lischalk, MD, radioterapista presso il Perlmutter Cancer Center della NYU Langone e assistente professore di oncologia radiologica presso la NYU Long Island School of Medicine, New York City, è stato cauto nel reagire ai risultati, citanfo diversi aspetti del protocollo di sperimentazione. "Sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare l'immunogenicità risultante da un tale vaccino e il modo in cui interagisce con le nuove forme di trattamento del GBM, compresi i campi di trattamento del tumore mentre si stratifica per i moderni marcatori molecolari", ha affermato.
Tuttavia, «Sebbene la coorte con GBM ricorrente in questo studio fosse relativamente piccola, il miglioramento della sopravvivenza è stato pronunciato e, data la mancanza di un chiaro standard di cura nel contesto ricorrente, questo vaccino potrebbe essere una buona opzione e dovrebbe essere esplorato dalle autorità di regolamentazione» conclude Lischalk. aggiunto.
Quando potrebbe essere reso disponibile questo trattamento in Italia? Non ci sono notizie in merito. Northwest Biotherapeutics, la società che ha prodotto i vaccini personalizzati per questo studio, sta attualmente preparando le domande per l'approvazione normativa di DCVax®-L, che dovrebbe avvenire prima negli Stati Uniti e poi in Europa.
Nel febbraio 2022, Northwest Biotherapeutics ha annunciato di essere in grado di produrre il vaccino nel Regno Unito per le persone che desiderano accedervi privatamente. Il prezzo di listino del trattamento non è attualmente disponibile al pubblico, ma si parla di cifre dell'ordine dei 200-300.000$ per un ciclo. Chiunque abbia domande sull'accesso privato al trattamento dovrebbe prima parlare con il proprio medico e poi contattare direttamente la Northwest Biotherapeutics.
 
Come viene somministrato DCVax-L?
Il vaccino viene somministrato mediante un'iniezione intradermica nel braccio (come un vaccino antinfluenzale).
 
Quali sono i requisiti per produrre DCVax-L?
Per produrre DCVax-L, di solito sono necessari fino a circa 2 g di tessuto tumorale congelato per effettuare il ciclo triennale di undici  iniezioni di DCVax-L. Se il tessuto tumorale è stato congelato, deve essere stato salvato senza sostanze chimiche o conservanti e non in soluzione salina o blocchi di paraffina. Purtroppo le banche dei tumori e i reparti di patologia usano spesso paraffina o altri conservanti che rendono il tessuto inutilizzabile per il processo di produzione del DCVax-L.
 

News

Concerto di Natale 2024   Il Concerto di Natale si terrà Domenica 8 dicembre 2024 alle ore 19.00 presso la Chiesa Valdese di Piazza Cavour, Roma
Vaccinazione contro Covid-19 e influenza: le raccomandazioni dell'Istituto Superiore di Sanità A settembre 2024 ha preso il via la vaccinazione anti COVID-19 per la stagione autunnale e invernale 2024-2025, in contemporanea con la campagna di vaccinazione annuale antinfluenzale. La vaccinazione...
Vorasidenib: approvato negli USA il farmaco per i Gliomi di grado 2 con mutazione IDH La Food and Drug Administration (FDA) ha autorizzato negli Stati Uniti la commercializzazione del Vorasidenib per la terapia deli Gliomi di grado 2 con mutazione IDH. Si tratta di neoplasie che in genere...
Un antidepressivo in commercio si rivela efficace contro i tumori cerebrali Un antidepressivo economico e ampiamente disponibile, la vortioxetina, si è dimostrato “inaspettatamente efficace” nel trattamento dei tumori cerebrali aggressivi, secondo uno studio pubblicato...
Informativa cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.